Nell’attuale contesto economico e finanziario che stiamo vivendo, il mercato dei prestiti si è ampliato a macchia d’olio. Sono moltissime infatti le tipologie di prestiti a disposizione dei contribuenti. Tra questi, hanno preso molto piede i prestiti ai dipendenti pubblici. Si tratta di una formula studiata appositamente per i lavoratori dipendenti pubblici o per gli ex lavoratori dipendenti pubblici che si trovano in pensione, ma che hanno comunque bisogno di ricevere una somma di denaro in prestito. La particolarità del caso sta nel fatto che sono previsti dei tassi di interesse molto convenienti, oltre a soluzioni variegate per quanto riguarda l’erogazione del denaro.
L’entità del prestito dipende dall’importo della busta paga del dipendente pubblico, o in alternativa della pensione che mensilmente riceve l’ex dipendente ormai in pensione. Il regolamento prevede che la rata mensile per la restituzione del credito sarà pari a un quinto dell’intera quota mensile ricevuta dal lavoratore dipendente pubblico, che provvederà così a restituire gradualmente al fondo Inps il denaro ricevuto.
Gli aventi diritto a ricevere un eventuale prestito di questo tipo devono rispondere a dei requisiti ben precisi. Devono essere necessariamente dipendenti di un ufficio pubblico, oppure devono essere pensionati e aver versato un minimo di quattro annualità di contributi. Inoltre è possibile usufruire di questo prestito solamente dopo averne dimostrato la necessità, a causa di imprevisti improvvisi.
La cosa positiva dei prestiti ai dipendenti pubblicità è la completa sicurezza degli stessi. L’Inps garantisce la restituzione del prestito in un lasso di tempo che va dai cinque ai dieci anni senza alcun problema.
Esiste infine la possibilità di delegare il pagamento delle rate mensili del prestito a terzi. L’importante è che chi si incarica di assolvere al pagamento deve essere anch’esso dipendente pubblico. In questo caso cederà il quinto dello stipendio per assolvere all’onere in questione.
